L’Inghilterra sottovaluta il Coronavirus, in migliaia alle “mezze” di Bristol e Liverpool
Dopo il rinvio della “Maratona di Londra” di aprile, posticipata in autunno, si sono corse, invece, domenica 15 marzo, le “mezze” di Bristol e Liverpool. Nonostante gli accorati appelli di medici, politici ed appassionati, le manifestazioni hanno richiamato sulle strade delle due città inglesi quasi diecimila corridori.
L’Inghilterra non verrà ricordata nei libri di storia per spiccato senso di responsabilità in merito all’emergenza mondiale determinata dal Coronavirus. Dopo il rinvio della “Maratona di Londra” di aprile, posticipata in autunno, si sono corse regolarmente, domenica 15 marzo, le mezze maratone di Bristol e Liverpool.
Nonostante gli accorati appelli di medici, politici ed appassionati, le manifestazioni hanno richiamato, così, sulle strade delle due città inglesi quasi diecimila corridori. Un numero fortunatamente inferiore alle iscrizioni, poiché molti runners hanno preferito saggiamente correre sui propri tapis roulant una gara virtuale (gli organizzatori avevano predisposto un’apposita app).
Una gestione politica della pandemia sicuramente diversa da quella italiana, che appare rischiosa, considerate le pericolosissime conseguenze, scientificamente provate, provocate dall’ammassarsi di persone soprattutto in spazi ristretti, come quelli che si creano, in particolare, durante la partenza di una competizione podistica.
In questo articolo, Messinadicorsa.it ha volutamente trascurato l’aspetto sportivo, non citando neppure i nomi dei vincitori, poiché ritiene che la salute sia l’unico argomento che possa interessare, in questo momento, l’opinione pubblica.