Trio e Artuso: “Occorre stare a casa per battere il Coronavirus”
Quel maledetto nemico invisibile ha paralizzato lo sport anche a livello mondiale. L’atletica non fa ovviamente eccezione e dai due simboli di Messina e provincia giungono diversi appelli.
Per gare da affrontare, record da battere e sogni di gloria ci sarà tempo. Il Coronavirus, quel maledetto nemico invisibile, ha paralizzato lo sport anche a livello mondiale. L’atletica non fa ovviamente eccezione e dai due simboli di Messina e provincia giungono diversi appelli.
Ecco il messaggio del saltatore mamertino Antonino Trio (Athletic Club 96 Alperia): “Vi invito a restare a casa, è una situazione difficilissima e bisogna uscire unicamente in caso di necessità. Prima o poi tutto ciò finirà, l’Italia è una nazione forte. A livello sportivo, personalmente, non la sto vivendo bene, questo è un anno olimpico e molti di noi stanno vedendo svanire un sogno.
Non bisogna mollare, però, ma cercare di tenere duro, torneremo alla vita normale e continueremo a combattere per realizzare i nostri sogni. Intanto, occorre avere rispetto per chi lotta in ospedale tra la vita e la morte. Io mi attengo alle normative, non mollo e resto a casa”.
A lui si unisce Nicholas Artuso, lo sprinter di Pace del Mela tesserato per le Fiamme Gialle: “Nessuno si sarebbe aspettato questa situazione e di dover arrivare a tutte queste restrizioni che sono giuste e necessarie. Ovviamente ciò mette in discussione l’intera stagione non solo per quanto riguarda la preparazione fisica, ma pure per il calendario delle competizioni. Ci si allena con pochi stimoli, non sapendo quando si riprenderà.
La situazione è davvero malinconica. Quando penso al 2020 la mente va inevitabilmente alle Olimpiadi, non c’è nulla di più importante dal punto di vista sportivo, ma viene prima la salute. Bisogna stare a casa per fare in modo che ciò finisca il prima possibile, seguendo quanto il governo ci ha imposto. C’è anzi da pensare a chi sta lavorando veramente e anche all’economia in generale”.