Corsetta vicino casa: in Sicilia si può tranne a Messina
La Regione si è uniformata al decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la città dello Stretto ancora no. Tenere la stessa linea tra Regione e Comune di Messina, magari coordinandosi nei tempi e nei modi, è chiedere troppo?
Si può tornare a fare una corsetta in Sicilia? A Messina? Per cercare di rispondere a queste due domande, soltanto all’apparenza semplici, bisogna fare il riassunto degli ultimi provvedimenti politici presi in ambito regionale.
Il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha firmato una nuova ordinanza (la numero 17), che prevede un allentamento delle misure di contenimento del Coronavirus, entrata in vigore domenica 19 aprile. Nel video di annuncio, Musumeci ha dato, tra le altre cose, la possibilità ai runners di correre nei pressi della propria abitazione (senza specificare la distanza consentita). Concetto ribadito nel comunicato apparso sul profilo facebook della Regione Siciliana, nel quale si legge “da domenica 19 aprile si potrà correre e passeggiare nei pressi della propria abitazione”.
Nell’ordinanza manca, però, il riferimento testuale, ma a “chiarire” la situazione è l’articolo 1 “Nel territorio della Regione Siciliana hanno integrale efficacia le misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020”. In pratica, l’atto ha recepito l’articolo 1 comma F del dpcm, che recita così: “non è consentito svolgere attività ricreativa e ludica all’aperto; è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché, comunque, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.
Attualmente la nuova ordinanza di Musumeci pare non sia valida, però, a Messina, dove il sindaco Cateno De Luca ha dichiarato “che rimangono in vigore le ordinanze sindacali e che da lunedì 20 decideremo le eventuali modifiche”.
La Sicilia si è uniformata, quindi, al decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la città dello Stretto ancora no. Tenere la stessa linea tra Regione e Comune di Messina, magari coordinandosi nei tempi e nei modi, è chiedere troppo? Si eviterebbe un’inevitabile confusione interpretativa.