Gabriele Chilà: “La salute è il bene principale e va tutelata”
L’emergenza Coronavirus ha fermato bruscamente lo sport mondiale, costringendo gli atleti a rinviare progetti ed ambizioni. Com’è capitato campione italiano indoor di salto in lungo. Titolo vinto, poco più di un mese fa, ad Ancona al termine di un appassionante “derby dello Stretto” con il milazzese Antonio Trio.
L’emergenza Coronavirus ha fermato bruscamente lo sport mondiale, costringendo gli atleti a rinviare progetti ed ambizioni. Com’è capitato al reggino Gabriele Chilà, campione italiano indoor di salto in lungo. Titolo Assoluto vinto, poco più di un mese fa, ad Ancona al termine di un appassionante “derby dello Stretto” con il milazzese Antonio Trio grazie all’eccellente misura di 8.00 metri.
“La salute è il bene principale e va tutelata – dichiara il 22enne calabrese delle Fiamme Gialle – Personalmente lo stop è giunto dopo un bellissimo inizio di stagione e, quindi, mi dispiace non poter continuare il percorso intrapreso”.
Sono saltate le Olimpiadi di Tokyo 2020. “Poteva essere un obiettivo, ma per farlo diventare realtà avrei dovuto confermarmi ad alti livelli. L’anno in più potrebbe rappresentare l’opportunità, considerata la mia età, per farmi trovare ancora più pronto”.
Come stai vivendo questo particolare periodo? “Sono rimasto in caserma a Castelporziano ed, essendo nel giro azzurro, ho potuto continuare ad allenarmi, avendo come punto di riferimento Andrea Matarazzo, che è qui e mi segue curando ogni particolare. Ora mi sono fermato, come prevede il nuovo decreto governativo, e sarà così almeno fino al 13 aprile. Sento giornalmente i miei genitori in Calabria e mi conforta sapere che stanno bene”.
Il calendario agonistico è ormai stravolto. “Quasi tutte le manifestazioni importanti sono state annullate, per cui dovremo navigare a vista ed essere bravi nella preparazione. Si dovranno tenere, infatti, in debito conto gli impegni futuri, senza forzare troppo, ma mantenendo una buona condizione generale. Mancando dei riferimenti con il passato, bisognerà sperimentare pure qualcosa. Fondamentale è, però, tornare presto ad una vita normale”.