La Torre: “Gli atleti top devono allenarsi dal 4 maggio”
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Il Direttore Tecnico della Fidal a Radio Radio: “Abbiamo assolutamente bisogno che i nostri atleti top possano ripartire perché sono come delle Formula 1. Il messaggio è questo: l’Olimpiade non si prepara in un anno”.
Le sedute di allenamento devono riprendere. La richiesta di Antonio La Torre, Direttore Tecnico FIDAL, indirizzata in primis al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, è stata forte e chiara. Nel suo intervento ai microfoni di “Radio Radio Lo Sport” ecco il passaggio principale:“Voglio dire questa cosa a tutta la comunità e al Ministro dello Sport che mi sembra più sensibile a queste tematiche. Il messaggio è questo: l’Olimpiade non si prepara in un anno. Per cui anche se il rinvio è stato di un anno, le Olimpiadi si preparano in quattro anni e in questo caso in cinque. Noi abbiamo assolutamente bisogno che il 4 maggio i nostri atleti top possano ripartire perché, passatemi il brutto paragone, sono come delle Formula 1 che, se stanno ferme due mesi, ripartire per loro vuol dire riacquistare condizione fisica top elevata con grande possibilità di infortuni e rischi”.
“Fino ad ora – ha sottolineato La Torre, sempre in relazione all’emergenza coronavirus – gli atleti si sono arrangiati con straordinaria, non solo creatività, ma partecipazione, passione e concentrazione. Abbiamo detto a tutti di curare quegli aspetti tecnici e stare molto attenti all’aspetto mentale. Perché il rischio reale è che la delusione così grande di non poter competere, di non poter fare il proprio lavoro, può portare ad un abbassamento della motivazione”.
Impossibile delineare un calendario, ma la realtà porterà inevitabilmente a studiare un piano B. Tortu, Tamberi e Re, per fare i primi tre nomi citati da La Torre, sono pronti a ripartire: “Davanti, purtroppo, c’è un deserto di gare. Ma credo che dovremo cercare di ideare o almeno immaginare un periodo di gare che tra luglio, agosto, settembre e ottobre possa permettere ai nostri atleti di competere. Non si può arrivare l’anno prima delle Olimpiadi e stare completamente fermi”.