Sport all’aperto & corsa, anticipazioni sulla fase due dell’emergenza Covid19
La prima precisazione doverosa da fare è che vigeranno il distanziamento di almeno due metri, il divieto di assembramento e l’uscita solitaria. Nessun obbligo, invece, di mascherina in spazi aperti. In linea con le normative della stragrande maggioranza dei paesi europei, le passeggiate torneranno ad essere consentite.
Filtrano notizie su cosa prevede la fase due dell’emergenza Coronavirus anche per quanto riguarda la pratica sportiva. Dal 4 maggio ci sarà un allentamento generale del lockdown per favorire la ripresa economica e la libertà umana, ma non un pericolosissimo “liberi tutti”.
La prima precisazione doverosa da fare è che vigeranno il distanziamento di almeno due metri, il divieto di assembramento e l’uscita solitaria. Quasi sicuramente, nessun obbligo, invece, di mascherina in spazi aperti. In linea con le normative della stragrande maggioranza dei paesi europei, le passeggiate torneranno ad essere consentite e senza limiti di tempo o distanza dalla propria abitazione.
Si dovrebbe poter tornare a correre e andare in bici con tragitti e tempi a propria discrezione, ma attenendosi alle regole e alla prudenza. Permessi gli allenamenti individuali, mentre appare prematuro pensare alle “tapasciate” e alle manifestazioni non competitive.
Per l’attività agonistica è in atto la sospensione fino al 31 maggio e, nelle prossime settimane, la FIDAL renderà note precise indicazioni sulla ripartenza. Tante le ipotesi messe sul tavolo, alcune particolarmente fantasiose, sia per la pista che per la strada, ma per molte appare complicato adattarle al rigido protocollo sanitario che dovrà essere applicato.
L’impressione è che, soprattutto, per gli eventi con grandi numeri si dovrà attendere ancora del tempo, forse il nuovo anno. L’importante obiettivo resta, infatti, la salvaguardia della salute dei cittadini “senza se e senza ma”.