Al vaglio i protocolli per riapertura palestre e centri sportivi
L’intenzione del ministro allo Sport Vincenzo Spadafora è provare a comunicare le linee guida entro il 18 maggio, anche se non è detto che questo obiettivo temporale sarà raggiunto.
App per contingentare gli ingressi, percorsi dedicati, sanificazioni. Questo e molto altro si vedrà nelle palestre che verranno nel tempo del coronavirus. Nei centri sportivi, nelle piscine quando riapriranno, magari anche più presto di quanto non si immagini. Si sta lavorando ad un protocollo per la ripresa delle attività, frutto di un’analisi – apprende l’Ansa – “delle decine di protocolli e proposte arrivati dalle realtà di circoli e palestre”. Il tutto, trapela da ambienti del ministero, viene in questi giorni valutato in base alle linee guida dei medici per avere la validazione del Comitato tecnico scientifico.
L’intenzione del ministro allo Sport Vincenzo Spadafora è provare a comunicare le linee guida entro il 18 maggio, anche se non è detto che questo obiettivo temporale sarà raggiunto, per consentire poi ai circoli di adeguare gli spazi, le strutture, i servizi e gli attrezzi a quello che sarà uno standard obbligatorio. Tutti, dai centri più piccoli alle mega palestre, dovranno essere posti in condizione di ragionare sulla fattibilità di una eventuale riapertura. Il protocollo prevede tutte le azioni da fare prima dell’apertura, nel periodo di attività e dopo la chiusura serale.
Tra quelle imprescindibili, per cominciare ci sono la sanificazione, fondamentale, e la preparazione del personale alla nuova modalità di lavoro. Ogni struttura dovrà studiare la gestione degli ingressi, dei percorsi differenziati, la segnaletica, i modi per proteggersi, distanze e soprattutto il numero degli accessi, che a seconda della attività e degli spazi disponibili sarà diversa.
Obbligatorio sarà l’uso di disinfettanti ed eventuale quello di protezioni in plexiglass. C’è poi il grande problema degli spogliatoi e dei bagni, probabilmente il tema più delicato e complicato. Se in una piscina infatti l’azione del cloro riduce il pericolo dei virus, poi le docce e gli spogliatoi, con il loro ambiente umido, facilitano il suo veicolarsi.
Articolo tratto dal sito www.messinasportiva.it