La sport dopo l’emergenza sanitaria
Convegno della CEI sulla ripartenza dello sport in Italia dopo la pandemia. Quali le novità? Quali le sfide? Interventi del presidente del CONI Giovanni Malagò e del ministro dello sport Vincenzo Spadafora.
Si è concluso il 7 maggio un interessante convegno promosso dall’Ufficio per lo sport della Conferenza episcopale italiana (CEI) sul futuro dello sport dopo l’emergenza sanitaria. Il tema: “Sport ritorno al futuro. Percorso di riflessione online sul futuro dello sport dopo la pandemia di Covid 19” è stato affrontato in quattro incontri serali svoltisi su una piattaforma Internet. Significativi i contenuti e la partecipazione.
“La pandemia di Covid19 cade in un periodo storico di trasformazione sociale profonda. – scrivono gli organizzatori – Nel discorso alla Curia romana del 21 dicembre 2019 papa Francesco ha dato evidenza che «quella che stiamo vivendo non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma il cambiamento di epoca». Un’epoca di globalizzazione, interconnessione, esplosione del digitale, profondi cambiamenti climatici…
Sentiamo spesso dire che il coronavirus cambierà il mondo e le nostre vite. In realtà la diffusione del coronavirus, così capillare e veloce, è una conseguenza del cambiamento in atto. Più che causa di cambiamento, la pandemia sta svolgendo il ruolo di acceleratore del cambiamento. Una macchina del tempo che ci sta facendo fare un balzo in avanti nel futuro, in termini di consapevolezza, stili di vita, modo di lavorare e relazionalità”.
La prima serata, il 27 aprile, ha avuto come tema: “Lo sport come fenomeno storico e sociale”. Gli interventi e la discussione hanno ruotato attorno all’idea che lo sport “si è sempre mostrato permeabile alla storia del proprio tempo” mostrandosi al tempo stesso come “amplificatore della cultura e degli stili di vita”. A questa serata è intervenuto Giovanni Malagò, presidente del CONI.
La seconda serata, il 30 aprile, ha visto una riflessione sul tema “Lo sport come fenomeno antropologico”. La relazione principale è stata tenuta dal prof. Luigi Alici, docente di filosofia morale preso l’Università di Macerata. Centro della serata l’idea che “lo sport, come categoria del gioco, affonda le proprie radici nella dimensione arcaica e profonda dell’umanità”.
Il 5 maggio, la terza serata ha avuto come tema “Lo sport come fenomeno corporeo”. I presenti hanno riflettuto sui temi della digitalizzazione e della virtualizzazione delle relazioni interpersonali. Aspetti già presenti nel tessuto della vita odierna, che hanno subito un’accelerazione nel tempo della pandemia. La relazione centrale: “Lo sport e la sfida della digitalizzazione” è stata proposta dal prof. Fausto Colombo, docente di Teoria della comunicazione all’Università cattolica del Sacro Cuore.
L’ultima serata, il 7 maggio, è stata piuttosto una tavola rotonda di sintesi dal titolo “Idee e stimoli per la ripartenza”. Lo sport non può riproporsi come in passato, ma deve interpretare velocemente i tempi nuovi. In questo incontro è stata significativa la presenza del ministro dello sport, onorevole Vincenzo Spadafora.
Lo scopo del convegno è stato offrire una riflessione sulla ripartenza dello sport dopo la pausa dovuta all’emergenza sanitaria, indagando in particolare le dimensioni antropologica e valoriale della pratica sportiva. I partecipanti si sono posti anche la domanda su come lo sport possa contribuire alla ripresa individuale e sociale e su come esca trasformato dalla ferita della pandemia.