Pagliara: “In netta ripresa, ma non sono ancora negativo”
Il segretario generale della Fidal Nazionale, risultato positivo al Covid-19, è intervenuto alla diretta Facebook di Seven Days Race con Nunzio Scolaro e Davide Bandieramonte ed ha raccontato la sua esperienza: “Dobbiamo seguire le regole e non credere che tutto sia finito, ma bisogna riprendere a fare attività fisica”.
Il peggio è passato, ma per la definitiva uscita dal tunnel deve ancora attendere. Il segretario generale della Fidal Nazionale Fabio Pagliara, intervenuto alla diretta Facebook di Seven Days Race con Nunzio Scolaro e Davide Bandieramonte, risultato positivo al Covid-19 ed ancora in convalescenza, ha raccontato la sua odissea.
“Adesso sto molto meglio, ho fatto grandi passi dal punto di vista fisico, sia per la voce che per la fatica. I parametri funzionali sono buoni, sono in fase di netta ripresa, purtroppo non riesco a negativizzarmi e mi trovo ancora nel Covid hotel in isolamento.
Finita la parte della terapia intensiva i pazienti vengono portati in un ambiente più sereno, in cui ci si trova comunque isolati al 100% e con gli infermieri a controllare. Sono ancora positivo al tampone in attesa del prossimo, dopo ormai due mesi in isolamento, ma ho ripreso a lavorare per la Fidal”.
“Invito tutti alla massima attenzione – è l’appello di Pagliara – e lo dico perché ci sono passato: non è una semplice influenza, è una cosa seria. La responsabilità è sia di chi ha ruoli istituzionali ma anche per chi è un runner vero. Dobbiamo seguire le regole e non credere che tutto sia finito, ma bisogna riprendere a fare attività fisica”.
Il segretario nazionale della Fidal fa poi una precisazione: “Il giorno dopo che sono uscito dalla terapia intensiva ho chiesto scusa per i video che avevo pubblicato in cui dicevo che la Federazione non era stata abbastanza presente nella difesa del runner che non è un untore ed era stato classificato come un pericolo pubblico da abbattere.
Questa pandemia ha dimostrato in maniera fortissima che a livello sociale la gente necessita di correre, lo chiede una grande parte degli italiani ed è un fenomeno di cui le istituzioni hanno preso atto. C’è una marea di gente che vuole avvicinarsi al nostro mondo”.
Come può ripartire il movimento? Quali le soluzioni possibili? L’analisi di Pagliara è improntata al realismo: “La posizione della Fidal è chiara. Ci auguriamo in maniera netta che tutto riprenda come prima già in autunno, verso settembre, ottobre o novembre. Saremmo felici di riprendere a correre le gare come avveniva un tempo, ma dobbiamo essere seri e diciamo che riteniamo quasi impossibile che ciò avvenga prima del 2021. Dobbiamo dunque portare un’idea compatibile con le risorse economiche e con la necessità della salute pubblica, senza lamentarci dopo ma trovando qualche proposta prima.
Cerchiamo di capire cosa si può fare, studiando con organizzatori, Comitati regionali e giudici, ma anche con le aziende che si occupano di rilevazioni statistiche, come possono avvenire le partenze, gli spugnaggi ecc. Dobbiamo ipotizzare un piano B senza farcelo ordinare dall’alto. C’è un progetto sia per la pista che per la strada, più di 3 milioni di euro saranno reinvestiti, vedremo dal Consiglio Federale del 27 maggio. Occorre puntare ad un credito d’imposta e ottenere che le Amministrazioni, per le maratone e le mezze maratone inserite nel calendario Fidal nazionale, diano la possibilità per uno o due anni di non pagare le tasse comunali al 100%. Bisogna anche essere seri e chiedersi per via del distanziamento come metteremo gli atleti alla partenza. Dobbiamo però essere noi a spiegare alle istituzioni come poter fare”.