L’ultima impresa di Roberto De Lorenzo, il maratoneta giramondo
Fiorentino, ma messinese d’origine, è già stato in 22 paesi diversi. Nei giorni scorsi è stato protagonista alle Isole Eolie, percorsi come in una maratona vera e propria. Da circa un anno ha avviato un progetto su Instagram denominato “Running_out_of_countries”, che consiste nel correre una distanza in ogni paese del mondo.
Trent’anni, di Firenze ma con un padre messinese e due grandi passioni: i viaggi e la corsa. Roberto De Lorenzo è un assistente di volo della Norwegian Airlines di Londra, ma nel tempo libero si dedica allo sport che ama e lo fa in un modo del tutto particolare. Da circa un anno ha avviato un progetto su Instagram denominato “Running_out_of_countries”, che consiste nel correre una distanza in ogni paese del mondo.
De Lorenzo non si è arreso neanche di fronte all’emergenza Covid-19 ed ha realizzato altre imprese: “Ho già corso in 22 paesi e, nonostante il Covid-19, ho continuato a farlo durante i mesi di lockdown in Inghilterra, dove vivo. Una volta tornato in Italia, appena la situazione lo ha permesso, dopo la quarantena ho ripreso a correre ed a mostrare il territorio in cui mi trovavo.
Sono stato in Toscana, Molise, Puglia e poi in Sicilia, come ogni anno, a Messina. Ovviamente ho voluto mostrare il mio amore per la città e la sua storia alla mia maniera, ovvero correndo” dice Roberto, che documenta dettagliatamente ogni esperienza.
Nei giorni scorsi è stato protagonista alle Isole Eolie. Una maratona vera e propria, avendo coperto esattamente la distanza di 42,5 km, suddivisa per le 7 isole: “Ho terminato il mio tour di tutte e sette le Isole Eolie correndo nel minor tempo possibile, incastrando corse, aliscafi e documentando, su ogni isola, tutte le possibili curiosità, in appena due giorni e mezzo. Partito da Messina – racconta – il primo giorno ho corso a Vulcano, raggiungendo la cima del cratere, per fare il perimetro e tornare al porto (7 km). Subito dopo a Panarea fino a Capo Milazzo per visitare il sito preistorico e ritorno (5 km) e fermarmi a Lipari per pernottare.
Il secondo giorno è stato dedicato alle isole più remote. Ad Alicudi, l’isola più occidentale e difficile da correre, ho fatto un percorso di ripidi saliscendi su gradoni e pietre, arrivando fino alla spiaggia Bazzina e ritorno (4.5 km). Qualche ora dopo, tappa a Filicudi per un’altra corsa con durissime salite per visitare un altro sito preistorico e poi andare al paesino sulla collina e riscendere al porto (5 km).
Ritornato di nuovo a Lipari, la mattina, prima dell’alba, ho approfittato delle ore piccole per non avere nessuno in giro e correre liberamente dal centro a Canneto e ritorno (6 km), per tornare al mio alloggio e prepararmi per partire a Salina. Appena sbarcato, ho preso un bus locale per arrivare al paesino di Malfa, dove ho visto per la prima volta la chiesetta dell’Immacolata, costruita dal mio bisnonno nel 1925.
Un simbolico punto di partenza e ritornare a corsa a S.Marina di Salina (8 km). Qualche ora dopo, ultima tappa a Stromboli, dove ho percorso lungo la costa dell’isola, fiancheggiando lo scoglio di Strombolicchio per arrivare ad un punto remoto dall’altra parte dell’isola ed assistere a qualche esplosione del vulcano. Il ritorno è avvenuto passando per le vie del paesino per concludere la mia corsa anche a Stromboli (7 km)”.
La soddisfazione di Roberto è tanta e la sensazione è che adesso il maratoneta stia già pensando alla sua prossima avventura: “Sono estremamente fiero di questa impresa, poiché correre su certi percorsi accidentati o sempre in salita, con 40°C ed uno zaino sulle spalle, è stato il raggiungimento di un nuovo livello di resistenza. Ho sfidato me stesso, godendomi ogni singolo passo in uno degli arcipelaghi più belli d’Italia”.