L’atletica pop nelle opere dell’artista catanese Salvo Ardizzone
Ha dato luce ad opere dedicate a Livio Berruti e all’epico arrivo dei 200 metri olimpici di Roma 1960, ma anche alla leggenda del salto in lungo Fiona May, alla saltatrice in alto Alessia Trost, al primatista italiano dei 100 metri Filippo Tortu e all’ex martellista azzurra e consigliere federale Silvia Salis.
La pop-art per un’atletica sempre più pop. Tutti i colori del nostro sport risplendono nei dipinti dell’artista Salvo Ardizzone, catanese d’origine e romano da vent’anni. “Scelgo i personaggi in base alle emozioni della mia vita – spiega – fin da piccolo ho il ricordo delle Olimpiadi di Mosca e soprattutto del salto di Sara Simeoni, sensazioni che si ripercuotono nel tempo: la adoravo ed è stata la prima atleta che ho dipinto”. Emozioni riversate su tela, pennellate con colori acrilici per raccontare storie, imprese, volti dell’atletica leggera e di tutto lo sport.
È uno sguardo differente sugli atleti, un momento catturato che diventa eterno. Ardizzone ha dato luce ad opere dedicate a Livio Berruti e all’epico arrivo dei 200 metri olimpici di Roma 1960 (“Le colombe che si sono levate in curva le ho riportate sul traguardo”), ma anche alla leggenda del salto in lungo Fiona May, alla saltatrice in alto Alessia Trost, al primatista italiano dei 100 metri Filippo Tortu e – ultima in ordine di tempo – all’ex martellista azzurra e consigliere federale Silvia Salis.
Ardizzone, 52 anni, dà sfogo alla propria creatività partendo da una foto che lo colpisce e che gli trasmette qualcosa di originale: di uno sportivo, certamente, ma anche di personaggi della moda, dello showbiz, della politica. “Mi baso su un’immagine che reputo ‘iconica’ – sottolinea – non per forza in movimento, ma anche un primo piano che esalti la luce negli occhi del personaggio. C’è vita lì dentro. Tortu, per esempio, è come se guardasse fisso chi osserva l’opera. Mi piace scegliere atleti che sono in auge e che stanno rappresentando qualcosa nel mondo dello sport, e, infatti, tra le mie idee per prossimi progetti c’è Gianmarco Tamberi: è di forte ispirazione”.
Sceglie quasi sempre i toni del grigio per tratteggiare le figure in primo piano e i colori accesi sullo sfondo per illuminarle: “È il mio stile, per me rappresenta un momento di passaggio. Dal grigio ai colori, dalla gavetta al successo”.
Articolo e FOTO tratti dal sito www.fidal.it