Alice Mangione ospite di Atletica TV
La puntata di questa settimana del talk va anche alla scoperta di Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) e Rebecca Borga (Fiamme Gialle) e di come si stiano preparando verso il 2021 in questa delicata fase che gli esperti definiscono “seconda ondata”.
Li accomuna la specialità preferita (i 400 metri), la giovane età (1997 Mangione, 1998 Aceti e Borga) e il fatto che nel 2020 siano riusciti a migliorarsi facendo fronte a ogni avversità.
Dopo una lunga trafila nelle giovanili azzurre stanno diventando grandi Vladimir Aceti (Fiamme Gialle), Rebecca Borga (Fiamme Gialle) ed Alice Mangione (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco), già protagonisti nella scorsa stagione con le staffette 4×400 – soprattutto Aceti, finalista mondiale con il quartetto a Doha – e capaci quest’anno di ritoccare più volte i primati personali nel giro di pista.
Con l’effetto non secondario di aver aggiunto qualità a un “gruppo staffette” su cui si punta forte ai Giochi di Tokyo. La puntata di questa settimana del talk di Atletica TV va proprio alla scoperta dei tre promettenti atleti e di come si stiano preparando verso il 2021 in questa delicata fase che gli esperti definiscono “seconda ondata”.
MANGIONE: “FINALMENTE SERENA” – È tempo di tesi di laurea: “Ho terminato gli esami in scienze motorie e se tutto va bene a febbraio ci sarà la discussione”. Alice Mangione può intanto brindare a un 2020 che l’ha portata a un inaspettato titolo italiano assoluto dei 400 con un progresso personale che supera i sette decimi (52.70 a Padova).
Frutto anche del lavoro svolto a Roma, al centro sportivo dell’Esercito alla Cecchignola, insieme a coach Marta Oliva: “Allenarmi in gruppo, con atlete come Raphaela Lukudo, Jessica Paoletta o Valentina Cavalleri, mi ha fatto ritrovare una Alice serena, carica, senza i problemi fisici degli ultimi anni – racconta la siciliana di Niscemi (Caltanissetta) -. In Sicilia ero quasi sempre da sola, o magari con qualche ragazzo, ma non è la stessa cosa. Spero che questo 2020 sia stato soltanto l’inizio di un bel percorso e di una grande carriera”.
Che è passata già dalla doppia esperienza sul set globale della Wanda Diamond League, contro avversarie ben più esperte, senza mai sfigurare (entrambe le volte sotto i 53 secondi): “A Bruxelles mi sembrava così strano trovarmi nello stesso albergo degli atleti più forti – ammette la 23enne che sta cominciando a prendere confidenza con i contesti internazionali – e poi il Golden Gala è stata un’esperienza bellissima”.
Articolo e FOTO tratti dal sito www.fidal.it