Quanto conta per la FIDAL chi organizza o partecipa alle gare su strada?
Italia Road Running, l’associazione che intende riunire manifestazioni e società che hanno come loro attività principale quella no stadia, prosegue il cammino intrapreso. Pubblichiamo, in forma, integrale il comunicato stampa giuntoci in redazione.
Italia Road Running, l’associazione che intende riunire organizzatori di corse su strada e società che hanno come loro attività principale quella no stadia, prosegue senza demordere il cammino intrapreso. Pubblichiamo, in forma, integrale il comunicato stampa giuntoci in redazione.
“È importante sottolineare ancora una volta che la nostra posizione non è polemica rispetto alla Federazione Italia, Road Running e la FIDAL sono complementari: il mondo della corsa su strada è un importante fondamento della Federazione e proprio in virtù di questo vogliamo parlare e, soprattutto, contare.
L’elenco dei problemi che affliggono l’organizzazione delle corse su strada è lungo e va dalla razionalizzazione del calendario alla presenza nell’ufficio running degli organizzatori, dalle tasse gara, alla Runcard, alla partecipazione degli stranieri alle nostre gare, ad un data base a disposizione degli organizzatori e ad una app a disposizione degli atleti completi di data scadenza certificati sanitari per ripeterne almeno un primo sommario elenco.
ITALIA ROAD RUNNING E LE ELEZIONI
Qualcuno ci ha chiesto perché non abbiamo assunto posizione in favore per uno dei candidati nella prossima assise elettorale. Il motivo è semplice. Prima di tutto Italia Road Running non vuol esser confusa per un collettore di voti a favore di un candidato. Questo nelle nostre intenzioni significa che chiunque diventerà presidente dovrà confrontarsi con noi e quante più saranno le società che aderiranno e condivideranno il percorso che stiamo proponendo, tanto più la Federazione dovrà considerare i problemi e soprattutto le soluzioni che proporremo.
Riteniamo non vi siano alternative a questo percorso, che si presenta lungo e complicato, ma dal quale non intendiamo deflettere perché solo uniti si può contare.
PERCHÉ IL “NO STADIA” CONTA POCO
Il perché il No Stadia, soprattutto corse su strada e corse in montagna, non ha voce in capitolo si spiega con l’attuale meccanismo elettorale della Fidal che si basa sulle graduatorie e che riserva voti quasi esclusivamente alle gare track and field. È un sistema che ha ingessato le posizioni di potere, non ha tenuto conto dell’evoluzione dell’atletica ed ha affidato a una parte minoritaria delle società il potere di rappresentanza e l’assoluta governance della Federazione, senza che si possano vantare risultati apprezzabili. Con questo sistema elettorale non c’è spazio per chi organizza e partecipa alle attività no stadia.
Un recente articolo pubblicato da Podisti.net ha fornito i dati dell’ultima assemblea elettiva (2016). Pur risultando affiliate 2.352 società per 104.611 voti disponibili, all’assise elettorale erano presenti 316 grandi elettori per un totale di 50.668 voti con 407 deleghe per altri 26.203 voti. 316 presenze fisiche su 2.352 società, rappresentano il 13,5 % delle società e il 48,43 % dei voti. Sommando le deleghe la rappresentanza porta a 723, società, cioè il 30,73% per il 73,48% dei voti disponibili. Atleti e tecnici hanno visto rispettivamente 136 e 155 votanti.
Non cambierà molto il 31 gennaio, per cui non è proposta alcuna modifica del meccanismo elettorale pur con leggeri cambiamenti dei voti disponibili. 127 società rappresenteranno circa 24000 voti su 68000 disponibili e ad altre 2528 società spetteranno di 41000 voti, ma è scontato che le società con meno di 50 voti (circa il 25% dei voti disponibili) non si presenteranno a Roma a maggior ragione nella situazione pandemica.
Le società organizzatrici di corse su strada e quelle che hanno tesserati soprattutto atleti master, votati soprattutto alla corsa su strada, contano 10 voti a società ed è scontato che faranno parte del 25% dei voti mancanti. Ci siamo premurati di far presente la situazione, soprattutto dato il particolare momento, restando peraltro inascoltati.
Organizzatori e master delle corse su strada sono gli “invisibili” in termini di voto pur rappresentando circa il 60% dei tesserati Fidal e con un apporto economico che consente di affermare che le corse su strada rappresentano il bancomat della Federazione, peraltro il cui conto è rimpolpato da chi non ha alcuna voce in capitolo.
La nascita dell’associazione ci ha permesso di avere una prima interlocuzione con tutti i candidati ed esporre i nostri problemi. Non si può negare ci siano state aperture al dialogo, ma non nascondiamo che è solo in una fase successiva seduti ad un tavolo che vorremmo paritario potremo capire se saremo partner di chi verrà eletto nella soluzione dei problemi, com’è nei nostri auspici, o se dovremo trasformarci in un sindacato.
È con queste premesse che sollecitiamo una manifestazione di interesse da parte degli organizzatori delle corse su strada che volessero essere parte di questo percorso, con l’impegno di costituire un think thank in cui arricchire le nostre proposte ed individuare una forma di direzione condivisa da tutti del settore della corsa su strada”.
IRR
Laura Duchi – RomaOstia Half Marathon
Ferruccio Demadonna – Trento Running Festival
Stefano Righini – Maratona di Ravenna
Luigi Varriale – Napoli City Half Marathon