La 4×400 mista fuori dalla finale olimpica nonostante il record italiano
La staffetta della niscemese Alice Mangione è arrivata ad un soffio dall’obiettivo auspicato alla vigilia del debutto a cinque cerchi, essendo la prima delle escluse.
Il record italiano (3’13”51) non è bastato alla 4×400 mista azzurra per conquistare l’agognata finale olimpica. La staffetta della niscemese Alice Mangione è arrivata ad un soffio dall’obiettivo auspicato alla vigilia del debutto olimpico, essendo la prima delle escluse.
Un vero peccato anche perché la squalifica degli Stati Uniti nella batteria d’apertura aveva aperto interessanti scenari. Edoardo Scotti, Mangione, Rebecca Borga e Vladimir Aceti chiudono al quinto posto nel round iniziale, quando, invece, era necessario rimanere tra le migliori tre. Neanche i tempi di ripescaggio sorridono al quartetto italiano.
Dopo l’ottimo avvio di Scotti, Mangione e Borga perdono qualche posizione ed Aceti non riesce a ricucire lo strappo. Polonia davanti a tutti con il nuovo primato continentale (3’10″44), a seguire Olanda (3’10″69), Giamaica (3’11″76) e Gran Bretagna (3’11″95).
“Peccato per la finale mancata – le parole della 24enne Mangione, tesserata per l’Esercito, al termine della gara – il passaggio del turno era alla nostra portata, anche se non scontato, ma gli altri hanno corso fortissimo”.
Da segnalare, infine, l’undicesimo posto dell’atteso Yeman Crippa nella finale dei 10.000 metri con il tempo di 27’54”05, secondo degli europei (il francese Amdouni decimo in 27’53”58).
Competizione dominata, come da pronostico, dagli atleti africani, con il successo dell’etiope Selemon Barega (27’43”22). L’Uganda conquista argento e bronzo con Joshua Cheptegei (27’43”63) e Jacob Kiplimo (27’43”88).
Le FOTO (Colombo/FIDAL) sono tratte dalla pagina Facebook della FIDAL.