Bronzo mondiale per Tamberi a Belgrado: 2.31!
Il campione olimpico è salito sul podio nella gara di salto in alto, ex aequo con il neozelandese Kerr, rivolgendo il suo pensiero all’Ucraina. L’oro al coreano Sanghyeok Woo con 2,34, l’argento è andato allo svizzero Loic Gasch con 2,31, l’azzurro terzo con la stessa misura ottenuta al secondo tentativo ma è risultato determinante l’errore in più a 2,24.
Un bronzo speciale. Gianmarco Tamberi è salito sul podio ai Mondiali indoor di atletica di Belgrado. Il campione olimpico si è piazzato terzo nella gara di salto in alto con la misura di 2.31, ex aequo con il neozelandese Kerr, rivolgendo il suo pensiero all’Ucraina. Sulla spalla destra Tamberi aveva infatti attaccato un adesivo della bandiera gialloblù, con sotto i nomi scritti sulla pelle dei due avversari, Bohdan Bondarenko e Andriy Protsenko, assenti alla rassegna iridata a causa della guerra nel loro paese, scatenata dall’invasione russa, indicandoli più volte.
L’oro è del coreano Sanghyeok Woo con 2,34, l’argento è andato allo svizzero Loic Gasch con 2,31, l’azzurro è invece terzo con la stessa misura ottenuta al secondo tentativo ma è risultato determinante l’errore in più a 2,24. Per l’Italia è stata la seconda gioia seguita all’oro di Marcell Jacobs sui 60 metri, per Tamberi un’altra medaglia condivisa dopo l’incredibile oro di Tokyo con Mutaz Essa Barshim.
“Non vedo l’ora. Una sfida impossibile che non vedo davvero l’ora di provare a rendere possibile. Solo chi osa vola, e io non mi sono mai tirato indietro. Let’s try this miracle!” aveva scritto sui social prima della gara, riuscendo poi a realizzare l’ennesima impresa, nonostante non avesse preparato l’impegno in maniera adeguata. “Contentissimo di quello che sono riuscito a fare – il commento a fine gara di Gianmarco Tamberi – era una sfida molto difficile, avevo saltato una sola volta in allenamento, quando di solito preparo queste gare con almeno 30-40 sedute di tecnica e cinque, sei, sette gare prima. Oggi si sono svegliati un po’ tutti gli avversari, ma mi fa piacere, perché riuscire a prendere una medaglia in un contesto di alto livello vale molto di più che vincerla con una misura mediocre. E quest’estate ci divertiamo…”. Riferimento chiaro ai Mondiali all’aperto di Eugene in luglio.