Incerti terza alla “Padova Marathon”, ottava Sukharyna nella mezza
Nei 42,195 km della città veneta, a tre anni dall’ultima volta, successo del keniano Kibiwott (2h10:01) e dell’ugandese Cheptegei (2h31:21). Sul podio anche la siciliana delle Fiamme Azzurre in 2h36:23.
La Padova Marathon è tornata con il programma completo, dopo due edizioni condizionate dalla pandemia, ed è subito festa per un evento che non si è mai fermato ma che da tre anni non proponeva la gara da 42,195 chilometri. E anche il meteo è stato clemente: la temuta pioggia ha graziato in larga parte della mattinata, regalando condizioni pressoché ideali per correre ai podisti giunti da 44 nazioni.
In campo maschile, taglia il traguardo per primo il keniano Alfonce Kibiwott che, poco dopo il trentesimo chilometro, piazza un deciso cambio di passo allungando sui connazionali Elijah Kibor e Gilbert Chumba, sin lì compatti assieme a lui. Da lì in poi Kibiwott ha fatto corsa in solitario fino a bloccare il cronometro dopo 2h10:01, secondo miglior risultato della sua carriera e miglior tempo nella città del Santo dal 2015.
Per lui è la prima affermazione in una maratona internazionale dopo essere salito però diverse volte sul podio, con il secondo posto di Nairobi del 2021, il terzo di Nanchino del 2019 e quello di Madrid del 2018 e del 2016. Sul podio anche Kibor (2h12:25) e Chumba (2h13:20). Il grande favorito, l’etiope Fikadu Teferi Girma, si è invece fermato a circa otto chilometri dall’arrivo, mentre il romano Luca Parisi (Atl. La Sbarra), sesto in 2h21:50, è stato il primo italiano a tagliare il traguardo di Prato della Valle.
Al femminile la svolta si registra attorno al 34° chilometro, quando l’ugandese Rebecca Cheptegei allunga sull’etiope Mengistu. Per lei, che aveva debuttato sulla distanza appena lo scorso ottobre a Nairobi, c’è la vittoria con il primato personale di 2h31:21. È la prima atleta del suo Paese a imporsi nella maratona di Padova. Alle sue spalle l’esordiente eritrea Lemlem Kahsay (2h35:53) e Anna Incerti, terza con il tempo di 2h36:23 in quella che è stata la sua ultima maratona con la maglia delle Fiamme Azzurre.
“L’ultima settimana è stata dura, per via di un dolore all’anca che si è fatto sentire molto anche nella seconda metà della gara”, ha rivelato sul traguardo la siciliana, campionessa europea nel 2010. “Sulla spinta di mio marito Stefano (Scaini, ndr) ho deciso, comunque, di presentarmi e ho fatto bene: ora sono contenta di questo risultato. Ringrazio Ruggero Pertile che seguiva la gara e che mi ha incitato tanto, aiutandomi”. Quarta Roman Mengistu (2h45:36), quinta la debuttante Barbara Bressi (Gs Self Atl. Montanari & Gruzza Reggio Emilia) in 2h47:48.
Nella mezza maratona al via da Abano Terme ha dettato legge, invece, il keniano Stanley Biwott, sul gradino più alto del podio in 1h01:57, rimasto al comando da solo già prima del 15° chilometro. Per lui, dominatore delle maratone di Parigi 2012 e New York 2015, l’ennesimo successo di una carriera stellare. Secondo l’altro keniano David Ngure (1h02:30), che bissa il piazzamento dello scorso settembre, terzo l’etiope Bareche Geleto Tolosa (1h02:31).
Tra le donne, esordio da incorniciare per l’etiope Aberash Kebede Shilina, che si è imposta in 1h11:13 sulla keniana Veronicah Njeri Maina (Gs Il Fiorino, 1h11:30) e sulla burundese Cavaline Nahimana (Atl. Libertas Unicusano Livorno, 1h12:00). Ottava assoluta e prima della categoria SF45 Nadiya Sukharyna della Torre Bianca con il tempo di 1h29’41”.
Articolo e FOTO grande tratti dal sito www.fidal.it