Jacobs a sorpresa: sabato 7 maggio a Nairobi sui 100
L’annuncio del campione olimpico: debutterà al Kip Keino Classic della capitale keniana (circa 1800 metri d’altitudine) con Filippo Tortu, l’argento di Tokyo Fred Kerley e il keniano da 9.77 Omanyala.
Non bisognerà attendere fino al Prefontaine Classic di Eugene del 28 maggio per rivedere Marcell Jacobs in azione sui 100 metri. Il campione olimpico, insieme al suo allenatore Paolo Camossi, ha annunciato che debutterà sabato 7 maggio in Kenya al Kip Keino Classic di Nairobi, nella tappa del Gold del Continental Tour, il secondo circuito per importanza dopo la Wanda Diamond League. Lo sprinter azzurro delle Fiamme Oro potrà sfruttare delle condizioni ambientali che solitamente favoriscono prestazioni di ottimo livello allo stadio Kasarani, grazie ai circa 1800 metri di altitudine della capitale keniana.
Il doppio oro di Tokyo, quest’anno già al titolo mondiale a Belgrado nei 60, ha scelto quindi di anticipare il suo primo 100 metri da campione olimpico, prima di affrontare la sfida dei 200 in programma a Savona il 18 maggio e poi il big match ad Hayward Field nello stadio dei Mondiali il 28 maggio, contro moltissimi dei migliori sprinter del pianeta (ma senza il baby fenomeno Erriyon Knighton, clamoroso 19.49 sabato nei 200 a diciott’anni). A Nairobi era stata già annunciata nelle settimane scorse la presenza di Filippo Tortu (Fiamme Gialle), campione olimpico con la staffetta, al ritorno nello stadio del 20.11 sui 200 dello scorso settembre.
Jacobs si troverà anche per la prima volta faccia a faccia nel post-Tokyo con lo statunitense Fred Kerley, l’argento olimpico in Giappone, nella finale in cui l’azzurro è sfrecciato al 9.80 del record europeo e della gloria infinita, e l’americano si è dovuto accontentare del secondo posto in 9.84. Ma in Kenya è atteso anche un altro sprinter di livello globale come l’idolo di casa Ferdinand Omanyala che proprio nello scorso settembre su questa pista si è impadronito del primato africano con un rocambolesco 9.77, a un centesimo dal vincitore americano Trayvon Bromell che con 9.76 aveva siglato la migliore prestazione mondiale dell’anno. Tradotto: le premesse per andare forte (fortissimo) ci sono tutte.
Articolo e FOTO tratti dal sito www.fidal.it