Europei Monaco, beffa turca per la 4×100 di Matteo Melluzzo
Un risultato beffardo e difficile da digerire, maturato dopo aver esultato per la qualificazione strappata in extremis. Tutto è stato complicato dalle assenze delle punte di diamante del quartetto Marcell Jacobs e Filippo Tortu e di Eseosa Fostine Desalu.
La 4×100 azzurra, oro olimpico a Tokyo 2020, non è riuscita a strappare il “pass” per la finale di domenica agli Europei di Monaco di Baviera. Un risultato beffardo e difficile da digerire, maturato dopo aver esultato per la qualificazione strappata in extremis.
Tutto è stato complicato dalle assenze delle punte di diamante del quartetto Marcell Jacobs e Filippo Tortu e di Eseosa Fostine Desalu. Il forfait di Jacobs è arrivato addirittura durante il riscaldamento pre-gara e lo staff tecnico ha deciso di inserire, in extremis, Wanderson Polanco nella seconda frazione. Un passaggio del turno che avrebbe parlato pure siciliano per la presenza del giovane talento siracusano Matteo Melluzzo.
In una mattinata fresca e piovosa, l’unico campione olimpico a scendere in pista è stato, quindi, Lorenzo Patta, che scatta dai blocchi dalla scomoda prima corsia per lanciare Polanco con un macchinoso passaggio di testimone. Poi tocca al ventenne Melluzzo e l’ultimo cambio con Chituru Ali è lungo, ma valido. Il “gigante” lombardo, ottavo nella competizione individuale, agguanta il quinto posto in 39”02, che sarebbe valso uno dei due crono di recupero.
Orizzonte diametralmente cambiato, però, quasi un’ora dopo, quando la Turchia, che aveva presentato reclamo (accolto) per essere stata ostacolata dalla Finlandia, ha corso da sola di nuovo la batteria, in condizioni inevitabilmente diverse, superando proprio l’Italia con il crono di 38″98. Eccellente prestazione dei padroni di casa della Germania, che, trascinati dal proprio pubblico, hanno stabilito il record nazionale di 37”97 e firmato il miglior tempo del turno.
Non ce l’hanno fatta, invece, le azzurre della 4×400, seste nella prima semifinale. Anna Polinari, Raphaela Lukudo, Virginia Troiani e la siciliana Alice Mangione hanno chiuso in 3’28”14. Venerdì sera, riflettori puntati, infine, sulla gara dei 3000 siepi, che vedrà (ore 21.00) tra i protagonisti i gemelli Osama e Ala Zoghlami, allenati da Gaspare Polizzi e cresciuti nel Cus Palermo.
“Sono delusa e dispiaciuta perché non abbiamo centrato la finale, che era alla nostra portata – ha dichiarato Mangione ai microfoni di RaiSport – Ci hanno battuto squadre che erano dietro a noi nelle precedenti manifestazioni. Evidentemente siamo andate più piano del previsto e non ci sono particolari scuse”.
Le FOTO (Colombo/FIDAL) sono state tratte dal sito www.fidal.it