Trionfo di Gianmarco Tamberi agli Europei di Monaco di Baviera
L’azzurro domina il salto in alto con la misura di 2,30 alla seconda prova e batte il tedesco Tobias Potye e l’ucraino Andriy Protsenko, entrambi a 2,27. Nella gara iniziata con oltre mezz’ora di ritardo a causa della pioggia, il 30enne marchigiano delle Fiamme Oro non perde la concentrazione e regala il classico show in pedana.
Gianmarco Tamberi ha vinto la medaglia d’oro agli Europei di Monaco di Baviera, sei anni dopo il trionfo di Amsterdam. L’azzurro domina il salto in alto con la misura di 2,30 alla seconda prova e batte il tedesco Tobias Potye e l’ucraino Andriy Protsenko, entrambi a 2,27. Nella gara iniziata con oltre mezz’ora di ritardo a causa della pioggia, il 30enne marchigiano delle Fiamme Oro non perde la concentrazione e regala il classico show in pedana, nonostante il difficile avvicinamento agli Europei per il Covid post-Mondiale.
Per Tamberi quinto titolo in carriera dopo i Giochi di Tokyo, il mondiale indoor di Portland, il sigillo agli Europei di Amsterdam e la vittoria dell’Europeo indoor di Glasgow. La spedizione azzurra è salita, così, sul gradino più alto del podio per la seconda volta in Germania, con l’Italia che raggiunge il momentaneo quarto posto (2-1-3) nel medagliere grazie ai successi continentali di Marcell Jacobs e Tamberi.
“Non è stata una gara facile, non lo è stato tutto l’avvicinamento – le parole di Gimbo al termine della competizione – è andata, però, nel migliore dei modi. Quando ci sono situazioni difficili si assapora un qualcosa di diverso, è più magica la vittoria, so bene cosa significa dopo cinque anni aggiudicarsi quella medaglia olimpica a Tokyo, e so bene quante difficoltà ho attraversato anche stavolta, pur in un periodo molto più breve.
Essere primo dopo quello che ho passato da maggio a oggi è qualcosa di incredibile. In America avevo fatto quel passettino che mi aveva fatto sperare di aver risolto i problemi, poi arrivato a casa la botta del Covid, la stanchezza che non se ne andava, ho pensato anche di fermarmi. Mi sentivo morto, fiacco, senza energie. Da una settimana, invece, le cose sono andate meglio e sono contentissimo di questo risultato e orgoglioso di essere il capitano di una delle squadre più competitive nella storia dell’atletica italiana”.
Quarto Pietro Arese nei 1500 ad a un soffio dal podio con un crono di 3:35.00 che per un mezzofondista italiano mancava dal 1996. Buon quinto posto per Larissa Iapichino nel lungo con 6,62 (-0.9). Settima piazza per Nadia Battocletti nella finale diretta dei 5000 (15:10.90). Doppia finale nei 200 metri: Filippo Tortu vince la sua semifinale in 20.29 (-0.1) e porta a casa la qualificazione per il turno decisivo, imitato al femminile da Dalia Kaddari con 23.06 (0.0).
Articolo e FOTO (Colombo/FIDAL) tratti dal sito www.fidal.it