Al via l’edizione 2022 del Campionato mondiale di plogging
La pratica che unisce la corsa alla raccolta di rifiuti urbani ha avuto un grande incremento. Ne parliamo con il palermitano Mimmo Piombo che sarà al via domani a Villar Perosa (To)
Tra i cento atleti selezionati a partecipare al Campionato mondiale di ‘plogging’, sabato 1 ottobre, ci sarà anche Mimmo Piombo, atleta palermitano. La manifestazione che abbina la corsa alla raccolta di rifiuti, si svolge al Parco Agnelli di Villar Perosa (To). Nei mesi passati, Mimmo si è preparato con cura a questa gara particolare tenendo accese le sue due grandi passioni: la corsa e l’amore per la città di Palermo.
Mimmo, il termine ‘plogging’ è ormai abbastanza noto. Puoi riassumerci di cosa si tratta?
E’ una pratica sportiva che fa bene sia a chi la pratica che all’ambiente. E’ nata in Svezia qualche anno fa e unisce la corsa alla raccolta dei rifiuti cercando di sensibilizzare la comunità a non lasciare rifiuti, a non produrne e a differenziare correttamente per il rispetto dell’ambiente. In quest’ultimo decennio la pratica si è sviluppata in tutto il mondo. Il termine deriva da due parole “plocka upp” che in svedese significa “raccogliere” e “jogging” che indica la corsa. Dunque si tratta di correre e raccogliere rifiuti lungo i percorsi.
Quando nasce il tuo interesse per il ‘plogging’?
Da sempre. Da quando ho cominciato a correre ho sempre cercato di rispettare l’ambiente. Era una mia passione. Soprattutto quando ci allenavamo al Parco della Favorita, vedendo l’abbandono di rifiuti ingombranti, cercavo sempre di ripulire dove ogni giorno ci allenavamo, E’ qualcosa di innato. Quindi è un trentennio che pratico questo sport che non sapevo sarebbe diventato tale.
Cosa significa fare ‘plogging’ a Palermo?
Per me è diventata un’abitudine. L’abbandono di rifiuti a Palermo è un problema serio e io non voglio che la mia città diventi un grande contenitore. In ogni uscita che faccio, nel mio piccolo, cerco di raccogliere rifiuti e soprattutto differenziarli. Nei miei percorsi giornalieri ci sono aree ecologiche che ormai conosco molto bene; cerco di raccogliere e di differenziare: plastica, vetro e cartone. Faccio la mia parte. Certo a volte cadono le braccia a terra, perché quello che avevo pulito il giorno prima il giorno dopo è già sporco. Mi gratifica comunque vedere che qualche altro “pazzo” come me fa la stessa pratica. E questo mi incoraggia.
Sabato sarai alla seconda edizione dei Campionati mondiali di ‘plogging’. In cosa consiste precisamente la manifestazione?
La selezione per la mia partecipazione è partita il 1 maggio scorso. Praticamente ogni volta che si faceva una sessione di ‘plogging’ bisognava inviare le foto dei rifiuti raccolti e selezionati, i chilometri percorsi e l’altimetria. Sono stato selezionato tra i 100 atleti che partecipano a questa seconda edizione del Campionato. Due anni fa partecipai all’edizione pilota vincendo il Gran Premio speciale per la quantità di rifiuti raccolta. Certo, ho vinto “a mani basse” perché a Palermo non è tanto difficile trovare rifiuti. Dopo aver vinto il premio iniziai a seguire queste iniziative. Sabato vestirò i colori dell’ACSI Sicilia occidentale e ASD Sicilia Promo Sport Vacanze. Agonisticamente non sarà facile. Si partirà alle 9 per concludere alle 17 cercando di percorrere più chilometri possibile, più altimetria e più rifiuti possibili. Per i rifiuti c’è una tabella di riscontro; dunque non vincerà l’atleta che ha fatto più chilometri, ma bisogna fare dei calcoli in base ai rifiuti raccolti. Proprio per questo motivo la cerimonia di premiazione avverrà il giorno seguente.
Cosa diresti ad una persona interessata a cominciare?
Direi di avere tanta pazienza e perseverare. Molte volte ripulisco un percorso che l’indomani è nuovamente sporco. Pazienza. Lo ripulisco nuovamente: il mio sogno è avere un futuro più pulito. Dobbiamo lasciare ai nostri posteri il mondo nel miglior modo possibile. Ricordo che il giorno del compleanno della mia bambina, il 25 marzo scorso, abbiamo fatto una seduta di ‘plogging’ e lei si è divertita tantissimo. Ognuno con il suo sacco e i suoi guanti… Ho cercato di sensibilizzare i miei figli, ma anche gli amici. Fa sempre bene a sé stessi, all’ambiente e soprattutto al prossimo.