Isabella Catanzaro: “Emozionata nel vedere onorato così mio padre”
La figlia dell’ex marciatore, scomparso un anno fa, al quale è stato dedicata la 1^ prova dei Cds di marcia a Milazzo: “Non affievolisce il dolore, ma per noi è stato un grande onore vedere il suo nome associato ad una manifestazione del genere. Sono sicura che abbia marciato insieme agli atleti facendo per tutta la giornata il tifo per ognuno di loro”.
Tra commozione ed orgoglio. La 1^ prova dei Campionati Italiani di Società di marcia a Milazzo è stata nel ricordo del compianto Maurizio Catanzaro. L’importante appuntamento organizzato da FIDAL e Duilia Barcellona ha assunto infatti anche la connotazione di Memorial dedicato all’ex marciatore, oltre che noto esponente politico mamertino, scomparso a gennaio 2022 all’età di 63 anni a causa delle complicazioni dovute al Covid. Il Premio “Maurizio Catanzaro”, ad impreziosire l’evento, è andato ai vincitori della categoria 10 km Allievi e Allieve, segnatamente Giuseppe Disabato (Amatori Atl. Acquaviva) e Serena Di Fabio (Polisportiva Thesys Chieti).
La figlia Isabella, che ha seguito da vicino tutte le fasi della gara insieme alla mamma ed al fratello Nino, partecipando poi alle premiazioni, ha ricordato il papà in maniera toccante ai nostri microfoni: “Abbiamo vissuto tutto in modo particolare, sabato è stato il primo anniversario della morte di papà. Sicuramente ciò non affievolisce il dolore, ma ci ha dato tanta gioia vedere tanti atleti e tante società che si sono riunite per onorare anche il suo nome con questa gara di marcia. La vedo come una rinascita di papà, anzi sono sicura che abbia marciato insieme agli atleti e per tutta la giornata abbia fatto il tifo per ognuno di loro”.
Maurizio Catanzaro, l’amore per lo sport e soprattutto la marcia che aveva praticato con grandissima passione, ottenendo importanti risultati. Fu uno degli atleti di punta della Fiamma Atletica Milazzo. Campione d’Italia a squadre nel 1973, a Rieti, nella categoria Ragazzi, da Allievo passò alla Fiamma Tirrenica di Barcellona, portandola al quinto posto nella classifica nazionale. Terminò la carriera dopo i due anni disputati nella categoria Allievi, contribuendo a far vincere alla Fiamma Tirrenica il titolo nazionale Fiamma ai Campionati Italiani svolti nel 1974. “Io non ho vissuto quella fase della vita di mio padre, all’epoca ancora non esistevo – aggiunge Isabella – so però per quello che mi raccontava che per lui era qualcosa di fondamentale. Nonostante avesse terminato di gareggiare, quando fu nell’esercito continuava a correre e a marciare in maniera individuale. Non ha mai abbandonato lo sport, anzi lo ha sempre supportato, soprattutto nella città di Milazzo”.
“Per noi è stato un grande onore vedere il suo nome associato ad una manifestazione del genere – conclude – non ce lo aspettavamo, siamo sinceri. Ci ha emozionato vedere correre molti atleti stranieri o provenienti da ogni parte d’Italia. Ho parlato a nome della mia famiglia e dunque anche di mio fratello e di mia madre, ma in realtà pure di mio padre, perché la pensavamo allo stesso modo in molte cose e sono sicura che lui direbbe esattamente ciò che ho detto io”.