Furlani bronzo olimpico nel salto in lungo
Prima gioia dall’atletica per l’Italia a Parigi. Mattia Furlani, 19 anni, conquista il bronzo nel salto in lungo: è la più giovane medaglia dell’atletica azzurra degli ultimi 100 anni di Olimpiadi.
La più giovane medaglia dell’atletica azzurra degli ultimi 100 anni alle Olimpiadi. Bisogna ritornare al 1920 e ai due ori di Ugo Frigerio e al 1912 col bronzo dell’altro marciatore Fernando Altimani, entrambi da diciottenni. Ed è anche la prima medaglia dall’atletica per l’Italia a Parigi. Mattia Furlani, 19 anni, conquista il bronzo olimpico nel salto in lungo. “E’ l’emozione più grande della mia vita. A ogni salto l’obiettivo era di andare sempre più lontano, ero convinto che mettendocela tutta sarei potuto arrivare alla medaglia. Sono contento che sia venuta fuori una serie del genere, dal punto di vista tecnico è stata una delle mie gare migliori, in cui ho messo in pratica il lavoro svolto. Ora voglio continuare a scalare le classifiche e diventare primo. Bisogna dare tempo e fiducia ai giovani, un atleta ha bisogno di fare esperienza” ha commentato a caldo il più giovane della squadra azzurra come raccolto da Fidal.it.
La finale lo ha visto piazzarsi al terzo posto dietro al campione greco Tentoglou e al giamaicano Pinnock. Furlani, dopo l’argento ai Mondiali indoor di Glasgow e quello agli Europei di Roma di giugno, ha fatto un 8.34 al primo salto, rendendosi protagonista di una serie eccellente. Tentoglou, un paio di tentativi dopo, lo scavalca (8.48), poi anche il giamaicano Pinnock vola a 8.36, due centimetri in più di Furlani. Il secondo salto di Furlani è 8.25, poi due nulli al terzo e al quarto tentativo, al quinto replica l’8.34, a 2 cm dall’argento. Il bronzo era diventato già certo dopo che lo svizzero Ehammer non aveva migliorato il suo 8.20. All’ultimo salto, a podio sicuro, non è andato oltre l’8.27. Una medaglia che arriva a quarant’anni dal bronzo di Giovanni Evangelisti a Los Angeles 1984. Mattia Furlani ha scritto la storia. Talento strepitoso quello del reatino delle Fiamme Oro, destinato ad una straordinario futuro.
Foto Fidal/Granà